4.1.19

Parliamo di noi, come coppia




L’essere un noi nella coppia è una tappa che si raggiunge col tempo e con esso si affina anche la capacità di narrare, a sé stessi ed agli altri, di sé come coppia  



Siamo abituati a pensare alla coppia che vive delle situazioni, fa esperienze, attraversa dei momenti a volte anche di stallo. Una coppia in generale come soggetto attivo, che fa.
La coppia che si racconta è una rarità. Si necessita di un pensiero che accoglie e che integra il vissuto, il punto di vista dell’altro, che opera un meccanismo in cui viene riconosciuta verità e validità ad entrambi. Le congiunzioni utilizzate diventano “e…e”, invece che “o…o”.
Di recente mi è stato chiesto, da una giovane ragazza, cosa potesse leggere per capire meglio come funziona la relazione di coppia. Ascoltandola percepivo che il suo bisogno era di fare esperienza di come funziona una coppia, di andarle a conoscere. Vale certamente anche un racconto scritto, sebbene il farne esperienza, l’osservare i processi di interazione tra i due membri, permette di cogliere degli spetti difficilmente esplicabili in un elaborato scritto.
Che cosa c’è di speciale nella coppia che racconta sé stessa? Ed a chi fa bene?
Quando una coppia si racconta, attiva in sé stessa un processo di autoriflessione tutt’altro che spontaneo. Si può dire qualcosa di sé in tanti modi ma quando questa verità sta incontrando la verità della narrazione dell’altro per fondersi in una, può non essere facile. Occorre che crollino le barriere del giudizio e del pregiudizio, dell’orgoglio, del naturale bisogno di dare una bella immagine di sé, del rimettere in discussione in sé stessi ciò che si era pensato e ritenuto vero fino a quel momento.
Si scoprono nessi che non si pensavano attraverso l’uso delle risonanze, cioè, quanto viene dall’altro raccontato produce degli effetti nell’animo e nei pensieri dell’altro e questo permette di sviluppare empatia. Il risultato è che si continua a costruire intimità e la relazione diviene sempre più salda e armoniosa.
Ogni coppia dovrebbe prendere giornalmente o almeno settimanalmente un po’ di tempo per sé stessa e per raccontarsi. Un tempo in cui poter essere lievito per la relazione.
 Questo racconto a due voci ed un cuor solo in alcune circostanze può risultare utile anche ad altri. È il caso di chi ascolta delle testimonianze. La storia di una coppia può fungere da stimolo per riflettere su aspetti di sé, su modalità relazionali, può offrire esempi di modi in cui compartecipare a delle scelte o alla soluzione di problemi.
A beneficiare di questa esperienza sono: la coppia stessa, le altre coppie ed i single, soprattutto se single di lunga data o con esperienze deludenti di relazione. La coppia che si racconta riceve feedback e nuovi impulsi per ripensarsi, anche attraverso le domande che le vengono rivolte.
Le coppie che ascoltano possono trovare in questi racconti dal vivo elementi per confrontarsi e per crescere nella relazione. I single possono trovare in queste testimonianze l’occasione di comparare la propria idea di relazione e di amore con quella di qualcun altro, osservare dal vivo differenti modalità di comportamento tra i partner. Spesso questo è utile al fine di chiarire alcuni concetti e preconcetti sulla relazione amorosa, oggi così tanto confusiva se non a volte lesiva dello sviluppo emotivo delle persone.
Possibili equivoci da evitare
Giungere ad una versione unitaria della propria storia di coppia non vuol dire che si tratti di una versione identica e che le differenze sono annullate. Una versione unitaria offre invece l’occasione di accorgersi, esplicitare e tener conto del personale modo di vedere e vivere una situazione da parte di ciascuno. Sarà normale che il racconto del marito si basi su alcuni aspetti mentre quello della moglie su altri, sebbene entrambi possano conoscere quanto appartiene all’altro.

  • Nel raccontarsi agli altri occorre tener presente uno dei principi che guida la relazione di coppia: la sacralità e dunque la custodia dell’intimità. Non esiste un vero confine tra ciò che si può e ciò che non si può dire. Esso dovrebbe essere di volta in volta regolato in base all’accordo reciproco tra i partner, al principio di utilità di ciò che si racconta, di contestualità rispetto al luogo ove si porta la propria testimonianza. La preziosità del dono della propria esperienza di coppia non può essere confusa con il bisogno di far sapere a tutti le proprie cose.
  • Inoltre è sempre importante ricordare di non assurgere la coppia a modello. Un modello si applica tout court, l’esperienza raccontata appartiene alla coppia e necessita di essere filtrata ed adattata alla propria storia personale. Non può essere asetticamente applicata alla propria vita, non calzerebbe. Ed inoltre si rischia di emulare o di non sentirsi mai all’altezza degli altri né mai soggetti attivi della propria vita.


L’essere un noi nella coppia è una tappa che si raggiunge col tempo e con esso si affina anche la capacità di narrare, a sé stessi ed agli altri, di sé come coppia. Questa narrazione, indipendentemente dall’essere invitati a portarla ufficialmente o dal riportarla spontaneamente al vicino di sedia ad un banchetto, ha confini non misurabili. Anche in questa narrazione spontanea di sé come coppia, ogni volta si sta donando qualcosa di sé di molto prezioso di cui quasi mai si sa quali frutti ha portato.

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29.12.18

Cosa può insegnarmi un bambino?



Con la loro spontaneità, la creatività e la mancanza di pregiudizi, i più piccoli ci aiutano a ritrovare la strada verso la felicità.


Sono numerosi i colleghi che da anni lo sottolineano, ma spontaneamente continuiamo a pensare che sono gli adulti ad insegnare ai bambini. Eppure giornalmente facciamo esperienza dell’imparare da loro. Ci insegnano attraverso la loro spontaneità e genuinità. Con la loro leggerezza e creatività trasformano una pozzanghera in un gioco insegnando a non guardare il problema, ma alla capacità di farne esperienza, di lasciarsi trasformare, seppure sporcare, ma con gioia.
Sono molti gli esempi da annoverare in cui i bambini ci sono maestri. Ad esempio, quando vogliamo capire la differenza tra la seduzione spontanea e quella studiata a tavolino, invito a guardare ai bambini. Hanno un fascino naturale che rapisce. Sono spontaneamente leggeri, centrati su sé stessi ed i propri bisogni, eppur capaci di interagire, non dimentichi dell’altro, bensì curiosi.
Oppure quando in un lavoro sul cambiamento c’è da essere tenace in un nuovo comportamento, basta ricordarsi di quanto tempo ci ha messo la mamma ad insegnargli a mangiare con la forchetta o ad allacciarsi le scarpe. Operazioni oggi automatizzate, ma all’epoca complicatissime. E ancora quando si sta collaudando un nuovo schema di comportamento e ci si sente insicuri, i propri passi sono ancora incerti e si fanno degli “errori”. Non importa. Non fanno anche così i bambini quando iniziano a camminare? È ogni caduta è l’occasione per rialzarsi. Neppure la frustrazione riesce a fermare la spinta all’autonomia motoria.
C’è un insegnamento che solo i bambini possono trasmettere e di cui l’adulto beneficia solo in virtù del suo esser stato bambino: la condizione psicologica del “bambino interno”. Di cosa si tratta? Secondo lo psicologo canadese Eric Berne è uno dei tre stadi interni che si attivano alternativamente ogni qualvolta la persona svolge una normale funzione psicofisica (pensiero, comunicazione, interazione, assunzione di decisioni, ecc.). Si tratta del noto GAB, acronimo del Genitore, Adulto e Bambino. Senza entrare troppo in questo elaborato modello di funzionamento della persona, torniamo alla capacità del bambino di viversi il “bambino interno”. Egli è ancora tutto bambino interno, pian piano comincia ad affiorare qualche barlume di voce genitoriale interiorizzata attraverso le regole, mentre l’adulto comparirà più avanti, man mano che aumenta il pensiero logico.
Le caratteristiche del bambino, per come le intende Berne, sono diverse: egli è espressione di una libertà interiore priva di giudizi e pregiudizi, è espressione di una vivacità e curiosità intellettuale e di grande creatività, il suo pensiero non conosce ancora gli schemi concettuali ed i limiti imposti all’adulto dal ragionamento, egli vive infatti ancora una condizione di pensiero onnipotente, in cui tutto è possibile.
Ogni bambino che incontriamo ci permette di ricontattare il nostro bambino interno e tende a condurci verso la gioia. È per questo che se gli concediamo di riattivarsi in noi, possiamo riscoprirci sotto nuove luci, e rompere con i molti schemi preordinati tenuti in essere dalla funzione genitoriale. QUesto può provocare qualche difficoltà: la più grande paura è infatti di non avere più parametri di riferimento per regolarsi (rimanere nella regola) e di perdere l’uso di una o entrambe le funzioni del genitore e dell’adulto. Sebbene questo rischio esista, ve ne è uno altrettanto grave: smettere di divertirsi e di emozionarsi non lasciandosi coinvolgere.
È l’integrazione dei tre status che permette di vivere la vita appieno in tutti i suoi aspetti: doveri, compiti e felicitàLa cosa più importante che un bambino ci insegna è, dunque, di non rinunciare alla gioia. E per farlo egli suggerisce di passare attraverso l’esperienza di ciò che la produce. Il bambino, interno o reale che sia, indica a ciascuno di cercare la propria via per la felicità.


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20.12.18

Essere single a Natale

Cosa succede quando il Natale arriva in un tempo in cui in realtà si avrebbe bisogno di stare lontano dalla propria famiglia di origine e si stanno affrontando dei passaggi evolutivi importanti per la propria crescita personale? Il Natale ha molti volti vediamone alcuni.

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6.12.18

Se scappi ti prendo


"Una relazione stabile nella coppia avviene per fasi. Le sequenze comportamentali di un gioco relazionale"

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1.12.18

Non sono il mio personaggio

"Capita ad alcune persone di identificarsi con un modo di essere e di fare stereotipato, sempre identico a sé stessi. Una condizione in cui si sentono intrappolati e da cui vorrebbero uscire ma non sanno come. Anche quando intravvedono una possibilità di uscita non è facile imboccare questa strada. Mille paure, mille “se…ma…però” si fanno avanti e la persona resta bloccata in quello che possiamo chiamare un personaggio...."

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8.11.18

Il posto della coppia


"Avete mai pensato che l’essere partner è solo uno dei tanti ruoli che vivete nella vostra vita? Che è un ruolo con sue specifiche caratteristiche e che da come viene vissuto può dipendere anche il buon funzionamento degli altri ruoli che con esso sono in relazione?"....

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21.9.18

Sei fasi per riuscire a cambiare


"Può capitare che, nonostante la voglia di cambiamento o il desiderio di portare a termine un progetto, ci si ritrovi al punto iniziale e ci si convinca di non potercela fare. Questo può accadere per una valutazione sbagliata del percorso da seguire...." 

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9.8.18

Siamo pronti a sposarci?

Per quanto intima, romantica e idilliaca possa essere una proposta di matrimonio non è mai un fatto individuale. Non lo è per varie ragioni. Non ci si sposa da sé. Si sposa un altro che si sta scegliendo di amare “come” se stessi e per tutta la vita. Non è solo l’emozione del momento, è un si che si rinnova ogni giorno e che si fa più forte proprio quando ce n’è più bisogno, quando la vita lo mette alla prova.
Non è un fatto solo privato, è un atto sociale.....
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4.6.18

Innamorarsi in primavera

Quali sono i fattori che favoriscono e incoraggiano lo sbocciare di nuovi amori? Veramente il tempo e le stagioni possono influenzare la nascita di nuove relazioni. Quali altri elementi sono indispensabili?
Vediamo alcuni spunti in questo articolo.

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8.5.18

Quando i conti non tornano in famiglia

Cosa influenza il modo con cui ciascuno si rapporta al denaro nella coppia? Perché tanti litigi in famiglia si basano sui soldi? Vediamolo insieme nel seguente articolo "Quando i conti non tornano in famiglia"

"Il denaro ha una funzione generale importante. Con esso si soddisfa un primo e concreto bisogno esistenziale di sopravvivenza e di sicurezza. Attraverso il denaro ci si può garantire cibo, casa, cure mediche. Quando questi due bisogni sono minacciati, la persona può avvertire un senso di precarietà in grado di ostacolare la sua serenità e di conseguenza anche il rapporto empatico col partner e con i figli e la concentrazione sul proprio lavoro...."

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6.4.18

Suoceri, generi, nuore e la giusta distanza

L’immaginario comune dipinge la relazione tra suoceri, nuore e generi come conflittuale, ma è sempre così? Cosa può fare ciascuno per impostare e mantenere nel tempo una relazione ottimale?

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8.3.18

La coppia di oggi e i ruoli di genere



Ogni coppia si confronta quotidianamente con gli aspetti gestionali ed organizzativi della vita. In particolar modo un cambiamento importante, come ad esempio un incarico lavorativo di maggiore responsabilità o più comunemente l’arrivo di un figlio impone una riorganizzazione e nuove decisioni....

In che modo uomini e donne, padri e madri, condividono o ripartiscono ruoli e compiti nelle mura domestiche?

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15.2.18

Una festa per i single


Torniamo ancora a parlare di S. Faustino, la festa dei single. Ma questa volta lo faccio con uno sguardo molto più introspettivo, dedicato ai più audaci, a quelli che non si perdono d'animo, a quelli che di fronte alle difficoltà vogliono andare avanti fino in fondo.

Cosa accomuna tutti gli esseri viventi? Cosa è importante sviluppare e non trascurare perché facente parte della propria dimensione umana?

Cosa hanno in comune solitudine e singletudine?

Buona lettura!


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2.2.18

E se non volessi più sposarmi?


Perché è così comune che un traguardo tanto desiderato come il matrimonio, nei momenti che lo precedono possa essere così temuto? La paura di infrangere un sogno e perdere l'idealizzazione o c'è qualcosa di più? 

In "E se non volessi più sposarmi?" trovate tanti spunti utili anche a chi è alla ricerca di un partner.

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12.1.18

Il perdono nella coppia



Quali implicazioni ha il perdono e perchè è così importante nella vita della coppia? Quanti sono i modi per perdonare? Cosa può essere utile da sapere?

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21.12.17

La tenerezza nella coppia


Le interferenze dei genitori su una coppia nascente possono minacciare la costruzione di quel senso di appartenenza che ogni giovane coppia è chiamata a costruire e tutelare. 

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30.11.17

Le famiglie di origine e la coppia


Le interferenze dei genitori su una coppia nascente possono minacciare la costruzione di quel senso di appartenenza che ogni giovane coppia è chiamata a costruire e tutelare. 

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27.10.17

Limiti e vantaggi di alcuni modi di vivere l'attesa

Che tempo è l’attesa e come può essere vissuto? Quali sono i vantaggi ed i limiti di alcuni modi tipici di vivere l’attesa del partner? In che modo l’ambiente di ieri e di oggi supporta o ostacola la capacità relazionale di un single?


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11.8.17

Se si taglia il cordone con la famiglia

Le reazioni emotive interne. Le possibili difficoltà. Come accettare i propri bisogni senza sentirsi in colpa. L’importanza di riconoscere il valore del proprio impegno.


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14.7.17

In vacanza ti stressi o ti riposi? Ecco come capirlo

Vacanza e riposo sono due facce della stessa medaglia, intimamente legati ma fortemente differenti. Sono un tempo dedicato allo svago ed alla rigenerazione psicofisica. Tu come lo usi?


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