Chiesto da voi


A cosa può essermi utile un percorso come quello di Essere single Essere in coppia (ESEC)? Perchè parteciparvi?

Me lo chiedete in tanti. Per prima cosa ESEC nasce da un esperienza personale prima elaborata e poi approfondita. Si nutre del desiderio di condividere con tutti i single over 30 che continuano a sognare un amore bello ma che faticano a trovarlo quello che è l'attuale processo sociale di cambiamento ma non solo. Dentro siamo tutti, o quasi, feriti. E' impossibile che ci sia qualcuno che non abbia mai sperimentato la solitudine, la delusione, la sconfitta, la disistima, e tutte le altre prove che la vita ci propone quotidianamente. Poi ci sono persone che da tutto questo si rialzano con grande facilità ed altre che ci restano "impantanate". Eppure le vedi e dici "Oh che bella persona che è dentro!" Allora che cosa c'è? Come mai sei una gran bella persona e continui a sostare o, come direbbe Roberta Vinerba, a rimanere parcheggiato?
Io credo che sia il generale senso di sfiducia comune che si avverte oggi verso l'amore. Quell'amore che ha deluso gran parte delle aspettative della generazione precedente ed anche della nostra. Quell'amore romantico tanto idealizzato nei sogni di ragazzi/e che sempre prima si frantuma attraverso le esperienze di vita concreta. I genitori si separano sempre più frequentemente, i tradimenti sono sempre più sbandierati, la ricerca del rapporto con l'altro sesso si svela (nel senso che toglie proprio i suoi veli) sempre di più e assume forme sempre nuove, sin dalla più tenera età siamo esposti a scene ambigue e non è facile oggi crearsi un idea di cosa sia l'amore, quello vero, quello che dura. Eppure di coppie così ce ne sono numerose in giro. Funzionano! E ne conosco molte. 
Poi c'è un altro aspetto: l'illusione che possiamo controllare ogni cosa, essere ogni cosa che vogliamo. Un grande ventaglio di scelte e di possibilità che ha in sè il rischio grande di non convergere mai in nessuna direzione finendo per disperdere la gran parte delle nostre energie, illuderci che stiamo facendo tanta esperienza ma in fondo in fondo lasciando inappagato in noi quel desiderio di essere e sentirci realizzati, di avere una meta e di star lasciando qualcosa nel mondo. Ben venga questo ampio ventaglio di opportunità ma ho bisogno di criteri per saperlo usare. Nessun marinaio si avventura in mare aperto senza una bussola e una rotta. 
Eppure in amore funzioniamo così! E prendiamo spesso delle testate, si, si, proprio frontali, anche quando le cose sono evidenti. Facile: non sappiamo più leggere la mappa. Non abbiamo più criteri per capire, per conoscere, per riconoscere: i codici sono cambiati e direi nella forma non nella sostanza. 
Troppo spesso siamo disorientati anche di fronte a noi stessi. Ecco perché il primo approdo che ESEC vuole offrire è nella terra personale, intima e sacra di ciascuno, un viaggio del Sé dentro Sé stesso: CHI SONO? Solo da questa terra oramai conosciuta che è l'IO si può partire, come in un viaggio, per arrivare alla terra misteriosa dell'ALTRO. 
A cosa serve ESEC dunque? Ad alleggerirti lo zaino dai pesi del passato, a formare nuove griglie di lettura della tua situazione, a rompere alcuni atteggiamenti autosabotanti, a rinfoltire la tua cassetta degli attrezzi di nuovi strumenti funzionali e cosa molto importante poterti confrontare con chi come te si porta dentro un sogno grande. E lo fa attraverso la trasmissione di alcuni concetti teorici e pratici di base ma anche e prevalentemente attraverso laboratori esperienziali individuali e interattivi. 



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Troppo spesso mi butto giù, non credo in me stessa e penso che gli altri ce la fanno ed io no. Mi guardo e sono insoddisfatta di me, penso che nessuno potrebbe volermi star vicino. Vedo solo le mie sconfitte mentre vorrei mostrare di me quella leggiadria che so che c'è e si nasconde. Come posso fare?

Cara B. quando diamo troppo spazio alle nostre paure o alle esperienze negative che facciamo o diamo peso solo alle critiche o ai rimproveri seppur benevoli di chi ci sta accanto, finiamo per dimenticare che abbiamo anche delle qualità e dei punti di forza e il nostro mondo sembra grigio e scomodo. Prova a prendere carta e penna e comincia a segnare tutte le cose belle che ti accadono, quelle che fai tu per gli altri e quelle che ricevi. Ti accorgerai alla fine della settimana di quante cose hai trascurato della tua vita finendo per dare credito alle esperienze negative ma soprattutto alle tue paure di non essere brava e perfetta come nel tuo mondo ideale vorresti. Accogliti per così come sei, con pregi e difetti e continua ad elencare per qualche mese le cose belle che ti accadono, quelle che fai, quelle che ti vengono accreditate. Se vedi dei cambiamenti nel tuo umore continua e non dimenticare che ciascuno di noi ha pregi e difetti: i primi ci rendono forti, i secondi ci chiedono di usare quella forza per cercare di essere ogni giorno persone migliori. Un gradino per volta. Nessuno ha mai scalato l'Everest in un solo giorno. Buon lavoro!





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Come è possibile che a tanti riesce subito di trovare la persona giusta, si innamorano e sono felici e molti altri invece pur cercando di saperne di più su come funzionano i rapporti faticano così tanto?


Ci sono percorsi, storie di vita, situazioni, incontri e fasi della vita che sono diverse per ognuno di noi. Ciascuno deve poter fare il suo percorso, a volte più agile, altre volte più impervio. 
E durante il tragitto non abbiamo la possibilità di sapere e capire verso dove esattamente stiamo andando. Sappiamo solo che possiamo vivere al meglio quel tempo, quella fase del tragitto. E questo ci da la garanzia che presto o tardi arriveremo lì dove ci siamo prefissati di arrivare. A volte magari, se non ci intestardiamo, ci potrebbe capitare di arrivare in un posto che è ancora migliore di quello che noi ambivamo. Se invece siamo così convinti che vogliamo esattamente quello che era nei nostri sogni potremmo anche non restare soddisfatti. A questo punto avremmo due possibilità: continuare a impegnarci per arrivare li dove abbiamo pensato o arrenderci e prendercela con la vita. 
Per ogni cosa c'è un tempo giusto. Ad esempio: se ti capita di incontrare una persona che potrebbe davvero interessarti in un momento in cui sei tutto/a preoccupato/a per altre cose (incluso la voglia di essere fidanzato/a) potresti non accorgerti nemmeno della persone che hai di fronte; oppure se nella tua mente hai un idea precisa di come lui o lei dovrebbero essere, ti diventa difficilissimo  permetterti di scoprire che chi ti sta di fronte è una persona eccezionale.
Infine la nostra disposizione d'animo ad accogliere il tempo che stiamo vivendo spesso ci favorisce oppure può causarci sofferenza e di conseguenza anche irrigidimento. Prova a leggere il post "Felici di essere single o single felici?"

(Immagine di Walter Kostner)

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Come posso superare una delusione d'amore dopo una storia lunga?

Le storie lunghe possono lasciare strascichi anche lunghi. Molto spesso sono storie in cui si è investito tanto e dunque tante energie, attenzioni, che per un pò c'è bisogno dopo di pensare a se stessi, di ricaricarsi. Soprattutto c'è bisogno del tempo per viversi il dolore della chiusura che è quasi equiparabile ad un lutto (quello che è morto è il sogno, i progetti fatti insieme). Lasciarsi attraversare da questo dolore confrontandosi con persone care e fidate o se necessario anche con altre figure d'aiuto come lo psicologo o lo psicoterapeuta aiuta a vedere chiaramente cosa ci sia dietro questo dolore. In genere da uno a tre anni sono i tempi accettabili per una rigenerazione personale e per capire cosa veramente non ha funzionato onde evitare di commettere gli stessi errori in una nuova relazione. 
Oltre questo il rischio è quello di: una chiusura per evitare di soffrire ancora (indice che l'elaborazione del lutto della chiusura precedente non è avvenuta o non è avvenuta in modo adeguato) oppure vivere di rimpianti con un senso di colpevolezza rispetto ad un "non so che" non rende liberi nelle relazioni a seguire (senso di colpevolezza che può non essere derivato da una colpa reale, ma derivare dal modo come la persona si è percepita nella relazione). In questi due casi il supporto psicologico può aiutare la persona a vincere le paure che la bloccano e a rivedere con occhi nuovi la storia del passato per poter ripartire senza pesi verso una nuova relazione. Molto spesso i significati che noi diamo agli eventi risentono dei nostri vissuti emotivi, le nostre emozioni hanno un ruolo importantissimo nell'idea che ci facciamo delle situazioni.



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Si può scegliere di essere single?

In genere non si sceglie di essere single, molto più spesso si resta single. Può capitare invece in alcuni periodi della via che si scelga intenzionalmente di non dedicarsi ad una relazione per prendersi del tempo per se (come ad es. dopo una storia finita male, dopo periodi stressanti della propria vita, o in conseguenza di una malattia o di un lutto o perché si stanno valutando altre scelte di vita come ad esempio orientamenti spiriturali, trasferimenti ecc.).
Single o in coppia che si sia la differenza è nel modo come si conduce la vita. Un pò come la differenza che c'è tra l'essere single felici e l'essere felici di essere single

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Come posso evitare che i miei genitori interferiscano sulle scelte che prendiamo io e il mio partner?

Non si può restare figli in eterno. E per alcuni genitori è difficile perdere il primo posto, finchè si tratta di amici, di partner occasionali pure pure, ma poi se hai una ragazza o un ragazzo fisso allora questo può diventare un problema. E per assurdo anche se il tuo/la tua fidanzato/a gli piace.
Ma in questi casi non è usuale che siano loro ad ascoltare i consigli che generosamente vorrai dargli, piuttosto ti sarà utile imparare a gestire le tue emozioni, i vissuti che il loro disaccordo ti procura. Per crescere, per diventare grandi sul serio, occorre anche poter prendere delle scelte in maniera autonoma, assumendone le responsabilità e le conseguenze e restando comunque sempre aperti al parere degli altri, inclusi i genitori. Ascoltare il loro parere non significa "dover fare" necessariamente quanto loro ritengono sia la cosa migliore. Ascoltarli significa potersi confrontare con un altro punto di vista per esser certi della decisione che si sta prendendo. Dopo averlo fatto potrai liberamente scegliere anche di arrecare loro una delusione facendo ciò che tu ritieni essere la cosa migliore per te o per voi.
Sarà solo con il tempo che loro si abitueranno a interferire sempre meno, soprattutto se l'esperienza gli mostrerà che le scelte che hai preso le hai ponderate e portate avanti.


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Come posso reagire alla rabbia delle donne sia che siano amiche sia che siano partner. Posso fare qualcosa per loro?


(vedi il post)





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