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19.2.16

Ho un idea-le nella testa e non se ne va...che fare?

Sin da bambina ti ho sognato, ferma alla finestra immaginavo come saresti stato, cosa avresti fatto e che tutto sarebbe stato magicamente perfetto. Ora sono grande, ho 40 anni e continuo ad attendere alla finestra che tu arrivi. Nel mentre faccio tante cose tranne che crescere. Tante azioni da grande perché nessuno si accorga che sono ancora ferma ai miei 20 anni. Se crescessi....


Io non ti ho mai sognato ne cercato, tutti mi dicevano che saresti arrivato e mi avresti stravolto la vita ed io pensavo: ho veramente bisogno di lui? Mi basto da me. Posso farcela senza un uomo. Mio papà sarà contento di sapere che ho le spalle forti e così ho messo tra me e te kili di distanza, una bella barriera perché tu mi restassi solo amico e potessimo condividere ogni interesse. In questo modo non avrei corso il rischio di perderti.


Io ti aspetto e ti cerco da sempre e mi accanisco a cercarti e desiderarti mentre tu mi scappi, fuggi ed io non capisco cosa c'è. Tu non mi dici fino in fondo cosa pensi ed io mi aggrappo al fatto che non sono laureato, che non ho un ruolo sociale elevato e le mie insicurezze finiscono per rendermi sempre più debole non più ai tuoi occhi ma agli occhi di tutti, anche di me stesso. Mi avesse detto mai qualcuna qualcosa di più per potermi mettere in discussione veramente e senza vittimizzarmi. Mettermi in discussione...non è cosa facile in realtà!


Io ti aspetto da tempo e non ti ho ancora trovata. Vorrei averti qui tra le mie braccia e potermi prendere cura di te. Ho nostalgia di te senza neppure conoscerti. So che da qualche parte anche tu mi cerchi e mi attendi e ci sarà un tempo e un luogo quando meno ce lo aspettiamo. E sarà bello e certamente ti riconoscerò. Cosa sarà poi quello non lo so ma è certo che dipendesse da me non ti lascerei.


Ora basta. Ti ho atteso per 40 anni e non voglio più aspettare. Ora comincio a vivere finalmente in funzione di me e non più per te. Forse rischio di rimanere poco vigile e non aperta all'incontro con te, forse mi sto corazzando. Che dire. Sono stanca di storie sempre uguali di non riuscire a conoscerti in campo neutro e di dover cominciare a sentirmi in relazione con te senza poterlo essere perché sistematicamente dopo due mesi mi accorgo che sei un immaturo che continua a cercare in me la mamma. ??? Sarà forse questo ciò che continuo a rimandare di me? Ed ecco che mi ritorna un pensiero: forse ancora il mio cambiamento non è concluso e ho ancora qualche aspetto di me da lavorare. 


Basta! Io vado bene così come sono. Ci ho provato ma ogni volta vedo che le cose non vanno e mi scoraggio. Sono stanca, forse per me è meglio così. Ma poi ritorno a pensare e ad interrogarmi. Che fare? Quale è lo scopo della mia vita?


Vorrei una donna con caratteristiche precise. Nessuna va veramente bene. Ci sarà un motivo o è solo che non ti trovo? La mia storia passata mi pesa ancora ma sto decidendo di smettere di lasciarmi influenzare da essa, voglio riprendermi il senso di potere che ho, voglio riprendere in mano la mia vita. Solo che non so come fare.


Ho un ideale nella testa e non se ne va...che fare?


Storie di uomini e donne che con perseveranza cercano, talvolta si aggrappano quasi con disperazione e che vorrebbero tornare a vivere in sintonia con il loro Essere smettendo di ridurlo: a sogni (non c'era entusiasmo), a pensieri (se mi avesse amato avrebbe dovuto fare questo questo e questo...), ad emozioni (non provavo con lei nessuna passionalità), ad azioni (non ha mai fatto un gesto).
Il fatto è che l'amore e la relazione non è un singolo elemento tra questi e gli slogan che vanno bene per descrivere ad un amica il perché succinto del fatto che la storia non è andata non va bene quando la devi raccontare a te o all'altro che necessariamente ha diritto di essere aiutato a capire (con una risposta onesta) perché la conoscenza tra voi non può più andare avanti.
Il tuo stesso Io, quando ti guardi allo specchio, ha diritto di sentirti affermare cosa c'è che non va in quella donna appena conosciuta, in quell'uomo che non ti ha colpito al primo sguardo o che ti ha deluso perché non ha agito come tu avevi pensato, quale è la verità. Hai bisogno di sapere perché l'operazione cestino ha colpito ancora, quale antico bisogno si nasconde dietro di essa. Questo bisogno di verità interiore è quello che non ti lascia la pace che vorresti.


Proviamo a scoprirne di più.
L'ideale nella testa è come un box di sicurezza ed ha la sua funzione: serve a proteggerti. E' come dire "So già io cosa voglio e cerco e finché è così nessuno che è diverso da questo può avvicinarsi. In questo modo io sarò sempre al sicuro". 
Quello che troppo spesso accade è che quando cammini e incontri le persone finisce che se in uno/a di loro cogli una meraviglia potresti non essere in grado tu di uscire dal box. Oppure per non stare solo nel box potresti volerlo/a invitare dentro al ma non è detto che quella persona abbia le caratteristiche per stare nel box e il tuo sarebbe un tentativo disperato di chiedergli di entrare nel box per come tu lo vuoi, conformandosi alla tua idea, alla forma che gli vuoi dare. O ancora che quel box è diventato così bello e protettivo che fare spazio a qualcuno sarebbe così difficile che è meglio se da te stesso ti dici "in fondo cosa mi manca, Ho già tutto quello che mi serve" e giù con le scuse "Non mi piace perché è mora" "Non va bene perché non è laureato...." e così via dicendo. Ogni scusa è buona. 
Ma poi c'è un antico ritornello "Non sono io che non la voglio è che è l'altro che non va bene" che come la storiella dell'uva e della volpe di esopiana memoria ci mostra come per salvare la nostra immagine (sociale) svalutiamo quello che non abbiamo potuto avere.

Vivere le relazioni in questo modo è stancante da qualunque parte ci si trovi, sia nella parte di chi seleziona che di chi avverte di essere valutato. Se ne esce sempre sconfitti, disillusi, feriti ed anche arrabbiati (come la volpe). Le forze dopo un pò cominciano a vacillare ed anche la fiducia in te stesso. Riossigenarsi con un pò di coraggio è possibile a patto di essere disposto ad essere onesto con te stesso.
Capire come è nato l'ideale, da quali paure profonde è mosso, allenare il tuo potenziale per riscoprire la forza e l'audacia che sono in te, lasciarti aiutare da figure di fiducia (testimoni autentici) a togliere tutti i rumori di fondo, le voci che da sempre ti ripeti nella testa e che ti guidano. E' un operazione di pulizia interiore come quelle che si fanno di tanto in tanto in casa, nel giardino o nell'armadio o sulla scrivania, senza tanta gioia ma consapevoli che dopo di essa, in quel luogo a noi così caro della nostra interiorità, ci vivremo molto meglio.
Solo dopo esserti ritrovato sarà possibile riaprirti alla libertà, alla speranza ed alla fiducia in te e negli altri.


Buon cammino nella vita
Dott.ssa Antonella Ritacco 



15.9.15

Love Day_Come dare e ricevere amore ed avere relazioni appaganti

Ogni giorno respiriamo amore, riceviamo amore, doniamo amore. L'amore circola senza che noi ce ne accorgiamo e nutre la nostra linfa vitale, ricarica il nostro bagaglio emozionale. 
Ogni giorno qualcuno cerca amore, pretende amore, è obbligato a dare amore, subisce "amore". L'amore che si sforza o è subito non sostiene il nostro benessere, svuota il nostro bagaglio emozionale, risucchia la nostra linfa vitale e finiamo per sentirci fiacchi, senza più energie. 

Vogliamo iniziare così dopo la pausa estiva. Annunciandovi il Love Day del 25 settembre, dalle 18.00 alle 19.00, ingresso libero.

Come sostenere l'amore nel suo circolo naturale? Come non cadere nelle trappole dell'amore forzato? Come non subirlo quando è troppo o non è desiderato? In definitiva come accogliere senza essere invaso usando tutto il tuo potenziale emozionale.
Questo e molto altro ancora nelle giornate aperte del Love Day e negli appuntamenti de I dialoghi sull'Amore. In sede verrà annunciato il programma dei prossimi mesi.

Vi aspettiamo in Viale Etiopia 18, C/o Studio di Psicologia e Psicoterapia, Roma, Metro B1 Libia




27.1.15

Single in coppia? Ma dai che non ci credo!

Stavolta la confusione potrei avercela io se non fosse che cominciano ad essere sempre più frequenti e diffusi: tra i fidanzati, tra i conviventi, anche tra gli sposati. Ma chi sono?
I single in coppia sono tutti coloro che hanno una storia, Sì, ce l'hanno! E spesso anche lunga, e nonostante tutto restano eterni single. La storia li ha chiamati eterni Peter Pan, anaffettivi, poco empatici a volte, egoisti altre volte. Io penso che siano solo single in coppia. Come tutti hanno bisogno di trovare nutrimento al loro lato affettivo ma sono poco disposti a darne, o meglio ne danno tanto quanto basta perchè il partner decida di restare con loro. E se poco poco il o la malcapitata decide di chiedere di più (comprensione, sostegno, ripartizione dei compiti, tempo e momenti speciali nella coppia) da questa relazione, o se ci "scappa" il figlio (cercato o meno che sia) ecco che i "sorci verdi" (detto alla romana) compaiono per casa. Un figlio!!!!! Si quella piccola meravigliosa creaturina che nel primo anno di vita converge tutte le attenzioni su di sè, che nei primi tre anni di vita ti leva anche l'aria e non la puoi mollare un attimo...."Vuoi che non ti chieda di aiutarmi??? Aho! Ma che linguaggio d'amore parliamo io e te? E soprattutto chi siamo diventati io e te?". D'un tratto poco più di due perfetti sconosciuti.
E giù con la crisi del 3°, del 5° e del 7° anno (o per meglio dire mese, stando alle statistiche dell'ultimo decennio e poco più)... La verità è che la relazione è molto di più dello stare insieme. Non si gioca a vita al "far finta che", questo è un gioco che i bambini iniziano a 3 anni circa e smettono già in età prepuberale. Sarà mai che con gli anni che hai sei andato un pò oltre? E giù col vittimismo che non hai mai potuto giocare a pallone con gli amici per strada ed allora ti sei convinto che le relazioni sono come nei videogiochi: l'altro fa sempre e solo quello che piace a te, sennò arrivederci e grazie visto che il "gioco" così come è non ti piace.
Ho una buona notizia: c'è sempre tempo e modo di migliorare, un punto di svolta nella vita. Basta volerlo! Non a parole, per questo son bravi in tanti, ma con i fatti, con i gesti, con le intenzioni, con le attenzioni a te ed all'altro, volendoti bene ma di quel bene che riempie te e anche l'altro. Con tutto ciò che avvia una trasformazione. Ed a volte non è neppure questione di volontà ma di occasioni, solo che per chi ti sta vicino non è sempre facile tenere conto di ciò di cui hai bisogno visto che è oramai saturo/a del tuo ego che impera da anni. Perciò amico/a caro/a punta i piedi su te stesso/a e senza troppi giri di parole prova a fare per una volta un cosa diversa: prova per una volta a mettere l'altro al centro, fa una cosa per l'altro. Non una cosa qualunque ma una cosa che sai che lo renderà felice, una cosa che ti chiede da tempo. 
Sii tu ad iniziare, a cominciare per primo, sorprendilo con questa innovazione. E poi: dagli/lle tempo perchè se ne accorga (te ne ha dato tanto per te stesso e il tuo ego). Dagli/lle spazio per dirti quanto è stato doloroso che in tanti momenti passati tu non ci fossi con tutto te stesso (quando l'altro/a c'è stato è necessario che gli venga riconosciuto, gli equilibri nella vita devono potersi appianare, anche se per il tuo amor proprio potrebbe sembrarti la cosa più difficile da fare). E sii onesto/a fino in fondo, datti un obiettivo e passo dopo passo raggiungi la cima.

E allora buon anno davvero a chiunque vorrà mettersi in cammino per avviare relazioni d'amore veramente appaganti, da adulto ad adulto.


13.1.15

I sogni son desideri....e vanno trasformati in realtà!

"Caro Babbo Natale, trova un uomo alla mia amica Linda che se no fa altro che lamentarsi. E una donna a me possibilmente di nome Francesca."


Nei giorni di Natale ecco in cosa mi sono imbattuta tra i messaggi che i viandanti lasciano sui giganteschi alberi delle due stazioni principali di Roma. Ho bonariamente sorriso davanti alla semplicità di un tale messaggio. Ho provato a pensare a chi possa averla scritta: un adolescente che probabilmente ha già una cotta per una certa Francesca e che non vuole lasciare indietro la sua amica Linda, o forse Francesca è il nome della prima fidanzatina tra i banchi di scuola o di un amore mai dichiarato e tenuto caro nei sogni. Ho visto il gesto altruistico di presentare prima una richiesta per l'amica e poi per sè.
Poi ho pensato "Ma questo adolescente quanti anni potrebbe avere?" Eh sì, perchè le cose cambiano se ha fino a 22-23 anni o se ne ha 28-30. In questo secondo caso egli dovrebbe essere ormai certo che Nessuno può trovare Alcuno per l'Altro. E allora il mio sorriso bonario si è un pò rabbuiato pensando a quanti l'adolescenza se la trascinano dietro. E ci sono così attaccati che c'è sempre una giustificazione pronta, c'è sempre qualcuno che può porre rimedio per loro, c'è sempre qualcuno con cui prendersela se nella vita non è andata bene. 
"..possibilmente di nome Francesca". Già, Francesca è un bel nome, ma cosa renderà bella ed unica ai tuoi occhi caro amico, qualunque età tu abbia, la ragazza che un giorno avrai al fianco? Il suo nome ti colpirà subito, ma conoscendola meglio e soprattutto vivendoci se la vostra storia avrà un seguito, quello che ti interesserà veramente sarà come si relaziona a te, in che modo prenderete e porterete avanti le vostre scelte, come supererete tutte le situazioni, che tipo di comunicazioni ti farà, che tempo ti dedicherà, in che modo abiterà il tuo spazio esistenziale ed a questo punto che si chiami Francesca o meno sarà solo una cornice di sfondo.

Allora caro simpatico scrittore: a te ed alla tua amica Linda un augurio speciale per questo nuovo anno. La vostra vita è nelle vostre mani. Molte cose non ci è dato sapere ma di ciò che ci è dato sapere fatene buon uso! L'amore vi verrà incontro certamente, voi non lasciatelo sfuggire, sappiatelo riconoscere, accogliere, coltivare e custodire. Perchè gli attori siete voi e i vostri rispettivi partner ed il palcoscenico è quello della vita.

Buon 2015 a tutti coloro che hanno tanta voglia di innamorarsi!

8.12.14

Sii te stesso!!!! Come fare

La frase più semplice da dire ma anche la più controversa da realizzare... "Sì, d'accordo...ma chi sono io??? Con quali occhiali mi vedo? Cosa produce in me quello che gli altri dicono di me o che io penso gli altri dicano di me? E come io voglio essere? UFF! Che groviglio. Come è difficile, pensavo fosse più semplice.
E che bastasse seguire le farfalline nello stomaco e tutto sarebbe andato liscio come l'olio.... Ostentare sicurezza e nessuno se ne sarebbe accorto. Fare il vago e nessuno avrebbe osato chiedere, lasciar intendere e non dire mai veramente... Un pò come fanno gli attori nei film. Già, a loro riesce bene, come faranno mai? Urge trovare un corso di recitazione e anche urgentemente!!! E mica io sono da meno degli altri...."













Il sentiero che porta alla conoscenza di sè è lungo e profondo. Alcuni hanno paura di ciò che potrebbero scoprire ed allora si fermano in superficie scegliendo di rimanere nella trappola da cui invece vorrebbero fuggire; altri scendono qualche gradino e poi si sentono già arrivati o la stanchezza li fa arretrare o la paura li trattiene; solo pochi riescono ascendere fin giù nel profondo, ma è proprio lì che hanno la possibilità di scoprire il meglio di sè, quello che non avrebbero mai pensato gli appartenesse, quello che hanno sempre desiderato e visto negli altri e invece ce l'hanno anche loro, non hanno più bisogno di invidiarlo, nè di recriminarlo alla vita stessa. E che sensazione di leggerezza accorgersi di tutto questo. Quale stupore. Certo le energie non sono poche, il viaggio è per uomini e donne arguti, che preparano la scialuppa con i dovuti equipaggiamenti, piccoli e grandi scout della vita che sanno fare di ogni ostacolo una opportunità, di ogni crisi una nuova ripartita, di ogni limite una occasione per essere sempre più determinati.

La nebbia, la confusione, le nubi che oscurano la visuale si fanno più chiare mano a mano che si va avanti, mano a mano che le ore passano e il tempo schiarisce, le idee si riorganizzano, le emozioni si placano. Se non ti agiti come il vino nella bottiglia (insabbiando tutto il lavoro fatto fino ad allora) una chance certamente ce l'hai anche tu.
E alla fine della strada i tuoi punti fermi saranno lì ad aspettarti per essere riconfermati nella tua vita.
Qualunque sia il tuo obiettivo di oggi "tieni duro se vuoi arrivare alla meta", non perderti nella confusione dei "se" e dei "ma", ascolta la voce saggia che alberga nel profondo di te, fatti degli amici fidati, sii disposto a chiedere aiuto se occorre e sii pronto a vincere te stesso per arrivare a incontrarti davvero!




11.11.14

Non t'accollà!

"Non t'accollà!"

È l'espressione romana per dire non starmi addosso. Quante relazioni della tua vita ti vivi come un peso, un accollo? Quante ne trascini e non vorresti? In quante relazioni sei stato tu a sentirti un peso o ti hanno fatto sentire un peso? 

Cosa non ti fa sentire libero e autentico? La vita è una, ognuno desidera essere bello, bravo e buono agli occhi propri ed altrui. Ma come maneggiamo le relazioni è cosa assai importante. Così come assai importante è imparare ad esprimere all'altro come vogliamo esser 'maneggiati'. 'Maneggiare con cura, grazie!' Potrebbe essere lo slogan da affiggere sulla porta della propria stanza, il messaggio da inviare a chiunque valica troppo velocemente i 'varchi' dell'intimità. Ogni buon viaggiatore necessità della bussola per saper dove andare e del manuale delle istruzioni per sapere come relazionarsi a sè stesso ed agli altri, per non essere d'accollo per gli altri e neanche "accollarsi" ma poter vivere relazioni autentiche ove ogni scelta, ogni decisione ha un fondamento nelle credenze e nei valori che strutturano la propria vita.
"Nessun uomo è un isola" e se anche lo fosse il mare è molto trafficato. Buona navigazione a tutti i marinai esperti e buono studio della mappa a tutti i praticanti!