24.6.15

Le emozioni dipingono i volti. E tu come stai messo?

Esiste una unitarietà mente corpo che non può essere scissa se non a costo di un grosso investimento energetico. Il modo come ci sentiamo è riflesso fuori di noi. Gli antichi dicevano "L'occhio è lo specchio dell'anima!" per dire che il corpo non mente.
Le nostre espressioni risentono dunque del nostro stato emotivo interno. Vi accorgete di quando siete in giro per strada e siete felici e senza che vene rendiate conto tutti si girano a guardarvi, vi sorridono più facilmente, vi cedono il passaggio mentre quando siete ingrigiti dal malumore nessuno quasi si accorge di voi? E se poi siete furiosi dalla rabbia la gente vi scansa automaticamente, e sembra quasi che tutto il mondo vi eviti? 
Anche le rughe finiscono per tracciare i solchi delle nostre espressioni principali. Abbiamo dunque un ottimo motivo per lasciarci attraversare da emozioni positive che lascino segni di positività sul nostro volto che appare solare, aperto, curioso, socievole, limpido piuttosto che corrugato, preoccupato, arrabbiato, dubbioso e scrutante. 



Se provate a fare un esercizio semplice semplice e guardate negli occhi una persona per anche solo mezzo minuto vi accorgerete che sarà istintivo cercare di entrare nell'emozione dell'altro, di assumere la sua espressione. Vi invito a farlo ed a sentire come ci state. 
Ora pensate che se non fate pace con le vostre emozioni più spiacevoli le diffonderete in giro ogni volta che incontrate qualcuno. Fate invece un bell'esercizio e provate a diffondere gioia attorno a voi, certamente vi ritornerà indietro come un boomerang: uscite di casa sorridendo ogni mattina, salutate per primi anche se l'altro non vi ha notato questa volta, non importa, vi noterà la prossima volta. 

Non nascondete la bellezza del vostro sorriso. le emozioni contagiano e lo sa bene chi lavora in ambienti tristi. Accendi la musica e mettiti a ballare, dentro di te, lo puoi fare, puoi essere felice, basta solo che tu te ne dia il permesso. La felicità parte proprio da quel permesso di essere felice che tu ti dai. Non sta in null'altro.


10.6.15

La corsa dell'uno è la corsa di tutti

"Quello che ho sentito in questo gruppo è che la corsa dell'uno era la corsa di tutti" dice un partecipante a fine workshop dopo il secondo fine settimana intenso, così intenso da far dire "Se quello di prima era potente, questo lo supera!". E già, lo diciamo sempre anche noi che chi vuol davvero lavorare sugli aspetti che entrano in gioco nella relazione non può accontentarsi del Corso Base, del I livello, del seminario. Sarebbe come sapere che c'è un manuale ma non esercitarsi ad usarlo e neanche leggerlo. 


L'esperienza è stata piena per tutti. Ciascuno impegnato a scoprire e riscoprire se stesso, il proprio mondo interno, cosa ci sostiene e cosa ci condiziona, come in fondo tra le tante diversità che generalmente percepiamo in realtà siamo così simili nelle dinamiche e per questo ci definiamo appartenenti tutti al genere umano. Noi, i nostri punti di forza e le nostre fragilità, la scoperta di sentirsi potenti e di riprendere in mano le redini di se stessi. Conduttori e partecipanti insieme in una avventura che ogni volta è originale e stupisce per le forme che prende. 

L'immaginario comune di fronte alla proposta di Essere single Essere in coppia è sempre molto vario. 
Ci sono gli scettici che pensano che tutto è già risaputo; c'è chi è attratto immediatamente ma poi ci ripensa; chi pensa che è "roba da sfigati" ma poi scopre che questo è solo uno dei tanti modi per restare fermo e non darsi valore prima ancora che non darlo agli altri; e c'è l'entusiasta che sin da subito ne coglie gli aspetti più profondi e le potenzialità sorprendenti e si lascia andare fino alle profondità di se stesso desideroso come è di mettere in moto un cambiamento.

Continuiamo a raccogliere imperterriti i feedback di chi è in qualche modo venuto in contatto con il percorso ESEC anche tempo addietro per sapere che uso ne ha fatto nella propria vita. Ogni volta ci auguriamo che la partecipazione ai nostri corsi non sia come una figurina da collezione presa e portata a casa per avere un alibi chiaro "Ho fatto anche questo, ora la vita mi deve sorprendere!".

La nostra idea è che la vita ci può sorprendere solo se vogliamo farci sorprendere, che stare con le braccia conserte non serve, che le corazze che indossiamo per anni non svaniscono magicamente perché improvvisamente desideriamo di "trovare l'amore". Ed a ciascuno è richiesto l'impegno che può e che vuole mettere in gioco, solo quello. Nulla di più.

Grazie a quanti dal 2010 ad oggi hanno partecipato, ci hanno sostenuto ed incoraggiati e si fanno portavoci di diffondere questo percorso tra amici, parenti e conoscenti.