Dicevamo nel post precedente che riporre nelle mani degli altri la nostra felicità è un inganno in cui facilmente si cade. “Se
fai questo per me io sarò felice!”: ne sei proprio sicuro? Se è così allora
lascia che ti dica una cosa: sei spacciato/a in partenza. Basterà che la volontà
dell’altro sia differente dalla tua per farti sprofondare; che un progetto a
cui tenevi non venga accettato e tutta la tua vita è nel baratro; che l’uomo o
la donna a cui fai il filo ti dica di no una sera perché non gli va di uscire
(è preoccupato per quanto sta accadendo sul lavoro, o in famiglia, ha avuto una
esito negativo ad un esame e vuole avere un attimo di pace interiore per capire
quale sarà il passo successivo, ecc,) ed ecco che tu ti senti svalutato,
sminuito, non considerato mentre la scelta dell’altro non dipende affatto da te.
Le convinzioni che abbiamo sulla
felicità e il conseguente nostro atteggiamento hanno il potere di condizionarci
e soprattutto non ci permettono di riconoscerla e viverla. La felicità è uno
stato mentale a cui il nostro cervello tende, le ricerche lo dimostrano ormai
da anni eppure continuiamo ad avere dei preconcetti forti su di essa.
Crediamo che la felicità vada meritata e/o conquistata “Se faccio/realizzo/raggiungo
questo mi sentirò bene/felice/appagato!” Devo meritarmela, devo
sacrificarmi per essere felice, devo rinunciare a, devo lottare per… Ogni devo
che aggiungi alla tua vita la rende pesante e faticosa e crea in te un conflitto. Ogni volta che
trasformi un dovere in una scelta, anche talvolta costosa in termini di impegno
e di rinunce, fai in modo che quella fatica si trasformi in energia positiva e
ti appaghi. Non possiamo vivere solo di piaceri né possiamo essere schiacciati
dai devo che spesso diventano una vocina insidiosa e soffocante che opera in
noi e non ci lascia liberi. La libertà che porta alla felicità è l’atto della
scelta che partendo da un condizionamento (devo)
si trasforma in una accoglienza di quanto sta accadendo e da senso a ciò che
accade.
Alcuni credono che si debba lottare per essere felici, non vi
pare un controsenso? La felicità è di tutti, se è così ce l’hai già, non è l’altro
che te la sta rubando e non c’è alcuna lotta da fare. Sarà il modo come tu
reagirai a quella situazione a renderti felice oppure sofferente. Numerosi studi
scientifici evidenziano come il nostro cervello è programmato per
produrre felicità continuamente attraverso una serie di connessioni di pensieri e di
capacità di dare senso. La felicità prodotta dal nostro cervello è sostenuta da
alcuni sistemi importanti quali quello della valutazione del piacere e della
gratificazione che si mantengono attivi per mezzo della produzione di endorfine e
neuro-trasmettitori, che regolano il nostro stato di benessere e felicità.
Crediamo che la felicità appartenga ad altri e sia lontana da noi “Tutto
questo potrà accadere agli altri, per me non sarà mai così!” Come una sorta
di rassegnazione, di predestinazione. Ti hanno mai detto che non si avvera ciò
che chiedi ma ciò che credi? Che c’è un modo di essere profetici su se stessi
(la profezia che si auto avvera) legato alle energie che metti in campo in base
a quelle che sono le tue credenze di base? Se gli studiosi di psicologia
sociale hanno ragione forse dovresti ravvederti sulle tue idee di partenza: la
felicità è per tutti! Se sei parte del tutto è anche per te e può essere così
vicina da non riuscire a vederla? Sì, scava bene dentro di te e continua a
leggere il post.
Crediamo che la felicità sia una meta irraggiungibile “Non sarò mai
così felice!” Rendiamo le nostre mete irraggiungibili ogni volta che
idealizziamo una condizione. Noi viviamo nella realtà, non nell’ideale. La felicità
ideale non esiste qui in mezzo a noi, esiste la felicità possibile, quella che
tu puoi sperimentare e anche amplificare, lo sapevi? Sì, la felicità si amplifica
quando permetti all’altro di condividerla con te. In quella condivisione l’altro
diventa cassa di risonanza che accresce la tua felicità. Ti sembra strano? Prova
a pensare a quando hai avuto una gioia e sei corso a comunicarlo a qualcuno: che
reazione ha avuto? Una persona che ti ama (nel senso più generico del termine)
è stra-felice per te e questo suo essere felice per te ha aumentato la tua
gioia?
Una accortezza: non far caso a
chi blocca la tua espressione di gioia, molto spesso ha solo paura di non
saperla gestire e che non ce ne sia per lui/lei. Magari gli/le sarebbe utile
leggere questo post e potresti girarglielo.
Crediamo che la felicità sia legata alle contingenze esterne “Se accade
questo sarò felice!” Sappi che puoi essere felice a prescindere da ciò che
accade. Essere felici perché il sole sorge, perché oggi è un giorno nuovo ed è un'opportunità ancora per fare/dire/provare/dare; essere felice mentre attorno a
te tutto è sofferenza, fatica, impegno sono condizioni che appartengono a te e
a te solo!
Se stai cercando la felicità
fuori di te la stai cercando lì dove non c’è.
VUOI ESSERE FELICE? Come sempre
alla base del cambiamento di una condizione che si mantiene nel tempo c’è una decisione
da prendere. Quale è la tua? Quali condizioni poni alla felicità? Cosa ritieni
che ti serva per essere felice?
Ci sono persone che hanno ben
poco, non sono alla ribalta e hanno pochi contatti eppure si dichiarano molto
felici. Dalla maggior parte delle persone sono considerate delle persone
semplici eppure sanno come lasciare spazio in loro alla felicità, sono contente di
ciò che hanno e ne sono grati. La felicità, come la sofferenza, è un prodotto del
nostro cervello, un derivato dei significati che diamo alla nostra esperienza,
di ciò che chiediamo ogni giorno e in ogni situazione alla nostra vita per
appagarci.
Inseguire cose grandi è bello, ma
se non abbiamo imparato a dare senso al bello delle piccole cose siamo sicuri
che i grandi successi ci gratificheranno?
La gioia è in te ed è una scelta: scelgo di essere felice! A partire da
questa scelta posso sviluppare e potenziare pensieri positivi, azioni e gesti
che producano felicità.
Ricorda che il motore è in te, e fintanto che la cerchi lontano da te o fuori da te resterà irraggiungibile e non tua. Ugualmente se scegli di tenerla tutta per te e non condividerla otterrai che ben presto si esaurirà, mentre nel condividerla permetterai che si moltiplichi!
Ricorda che il motore è in te, e fintanto che la cerchi lontano da te o fuori da te resterà irraggiungibile e non tua. Ugualmente se scegli di tenerla tutta per te e non condividerla otterrai che ben presto si esaurirà, mentre nel condividerla permetterai che si moltiplichi!