Se sei parte del mondo suona
anche per te!
Diceva Ernest Hemingway
Eppure
molte persone quando ascoltano o vedono o apprendono qualcosa di significativo
pensano che non sia rivolto a loro ma a qualcuno che conoscono che ne ha più
bisogno. Ma quanto siamo buoni! Una generazione di crocerossine, di salvatori
dell’umanità…peccato che quando ci sia da condividere il bello, la ricchezza o
beni materiali molto difficilmente pensiamo agli altri con tanta facilità.
L’inganno è nel ritenere che
siano sempre gli altri ad avere
bisogno di cambiare e che per noi va sempre
tutto bene. Come se utilizzassimo per gli altri la teoria evolutiva dell’essere
umano e per noi una teoria della staticità. È possibile!?
Un altro inganno è nel riporre
nelle mani degli altri la nostra felicità “se l’altro fa questo io sarò
felice!” ne sei proprio sicuro? Se è così allora lascia che ti dica una cosa:
sei spacciato in partenza. Basterà che la volontà dell’altro sia differente
dalla tua per farti sprofondare (ma di questo sarà bene che ne parliamo la
prossima volta per non mettere troppa carne al fuoco).
Molto spesso mi si chiede, anche
in psicoterapia, di fornire strumenti per cambiare il comportamento del
partner. Inutile dirvi che a quel punto,con tutta la delicatezza possibile
diventa indispensabile spostare l’attenzione dall’altro al sé. Ognuno di noi
vuole sentirsi confermato per ciò che fa, pensa, dice. Ognuno vuole sentirsi
stimato e riconosciuto. È allora perché questo non dovrebbe valere anche per
l’altro?
Se non valesse anche per l’altro
sarebbe cosa grave, molto grave. Significherebbe che stiamo chiedendo all’altro
di essere un oggetto, di essere esattamente per come noi lo vogliamo o meglio
ancora per come serve a noi per confermare la immagine di noi stessi e per
appagarci.
Insomma un altro diverso da noi
che fa ciò che vogliamo noi! Che meraviglia! Solo che non siamo a Disneyland,
né in qualche fantastico mondo dei desideri, siamo nella realtà e nella realtà,
perché la felicità possa essere di tutti, c’è un accorgimento, quasi una
ricetta magica: FA ALL’ALTRO QUELLO CHE VORRESTI FOSSE FATTO A TE.
Meraviglioso, non trovi? Magari
l’hai già sentito dire e ti chiedi se funziona davvero[1]. Solo
che non sempre è così facile che quello che tu vorresti sia fatto a te coincida
con quello che l’altro vorrebbe per sè. E allora come la mettiamo?
Ecco un altro segreto di
pulcinella: siamo esseri umani e in quanto tali dotati di parola, di empatia e
variegati. Niente paura, le prime due cose si imparano, l’altra è un dato di
fatto e non ci puoi far nulla. Eh si! So anche che a parlare impariamo, bene o
male, quasi tutti ma ad essere empatici: beh! Su questo hai ragione non tutti
se la cavano. Ricorda: puoi sempre migliorare! Basta solo cominciare e ti
accorgerai che è molto piacevole entrare in risonanza con le emozioni
dell’altro, con le sue situazioni di vita e soprattutto ti accorgerai che crea
molta vicinanza. Prova ad ascoltare di più ciò che gli altri dicono, vivono e
mostrano. Guardale in faccia, osserva con tenerezza i loro comportamenti e vedi
cosa accade.
Allora buon allenamento!
[1] Si lo
so! Già ti sento brontolare. Troppe volte la vita ti ha rifilato delle sole e certamente
non ti fidi. Lo capisco. Ma ascolta: hai mai sentito parlare di un invito a
gettare le reti dall’altra parte? Ad agire un fuori schema? A fare una cosa che
per i tuoi canoni e per i tuoi amici e parenti potrebbe apparire del tutto
illogica? Ti invito a pensarci. Magari cambiando schema può darsi che qualcosa
di diverso accada anche nella tua vita. Hai qualcosa da perdere? Sappi, e
ricordalo bene: LA FELICITA’ E’ PER TUTTI!