8.11.13

Per chi suona la campana?

Se sei parte del mondo suona anche per te! 
Diceva Ernest Hemingway


Eppure molte persone quando ascoltano o vedono o apprendono qualcosa di significativo pensano che non sia rivolto a loro ma a qualcuno che conoscono che ne ha più bisogno. Ma quanto siamo buoni! Una generazione di crocerossine, di salvatori dell’umanità…peccato che quando ci sia da condividere il bello, la ricchezza o beni materiali molto difficilmente pensiamo agli altri con tanta facilità.


Dove sta l’inganno?
L’inganno è nel ritenere che siano sempre gli altri ad avere bisogno di cambiare e che per noi va sempre tutto bene. Come se utilizzassimo per gli altri la teoria evolutiva dell’essere umano e per noi una teoria della staticità. È possibile!?
Un altro inganno è nel riporre nelle mani degli altri la nostra felicità “se l’altro fa questo io sarò felice!” ne sei proprio sicuro? Se è così allora lascia che ti dica una cosa: sei spacciato in partenza. Basterà che la volontà dell’altro sia differente dalla tua per farti sprofondare (ma di questo sarà bene che ne parliamo la prossima volta per non mettere troppa carne al fuoco).
Molto spesso mi si chiede, anche in psicoterapia, di fornire strumenti per cambiare il comportamento del partner. Inutile dirvi che a quel punto,con tutta la delicatezza possibile diventa indispensabile spostare l’attenzione dall’altro al sé. Ognuno di noi vuole sentirsi confermato per ciò che fa, pensa, dice. Ognuno vuole sentirsi stimato e riconosciuto. È allora perché questo non dovrebbe valere anche per l’altro?
Se non valesse anche per l’altro sarebbe cosa grave, molto grave. Significherebbe che stiamo chiedendo all’altro di essere un oggetto, di essere esattamente per come noi lo vogliamo o meglio ancora per come serve a noi per confermare la immagine di noi stessi e per appagarci.
Insomma un altro diverso da noi che fa ciò che vogliamo noi! Che meraviglia! Solo che non siamo a Disneyland, né in qualche fantastico mondo dei desideri, siamo nella realtà e nella realtà, perché la felicità possa essere di tutti, c’è un accorgimento, quasi una ricetta magica: FA ALL’ALTRO QUELLO CHE VORRESTI FOSSE FATTO A TE.
Meraviglioso, non trovi? Magari l’hai già sentito dire e ti chiedi se funziona davvero[1]. Solo che non sempre è così facile che quello che tu vorresti sia fatto a te coincida con quello che l’altro vorrebbe per sè. E allora come la mettiamo?
Ecco un altro segreto di pulcinella: siamo esseri umani e in quanto tali dotati di parola, di empatia e variegati. Niente paura, le prime due cose si imparano, l’altra è un dato di fatto e non ci puoi far nulla. Eh si! So anche che a parlare impariamo, bene o male, quasi tutti ma ad essere empatici: beh! Su questo hai ragione non tutti se la cavano. Ricorda: puoi sempre migliorare! Basta solo cominciare e ti accorgerai che è molto piacevole entrare in risonanza con le emozioni dell’altro, con le sue situazioni di vita e soprattutto ti accorgerai che crea molta vicinanza. Prova ad ascoltare di più ciò che gli altri dicono, vivono e mostrano. Guardale in faccia, osserva con tenerezza i loro comportamenti e vedi cosa accade.
Allora buon allenamento!





[1] Si lo so! Già ti sento brontolare. Troppe volte la vita ti ha rifilato delle sole e certamente non ti fidi. Lo capisco. Ma ascolta: hai mai sentito parlare di un invito a gettare le reti dall’altra parte? Ad agire un fuori schema? A fare una cosa che per i tuoi canoni e per i tuoi amici e parenti potrebbe apparire del tutto illogica? Ti invito a pensarci. Magari cambiando schema può darsi che qualcosa di diverso accada anche nella tua vita. Hai qualcosa da perdere? Sappi, e ricordalo bene: LA FELICITA’ E’ PER TUTTI!