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31.10.13

Tu come ti affezioni?



Ci sono persone che sono espansive, alcune sono anche molto tattili, amano il contatto fisico, altre invece sono più restie ad avvicinarsi. Per certi aspetti queste caratteristiche sono delle predisposizioni ma per tanti altri sono dei comportamenti appresi sin dalla più tenera età in base alle esperienze che facciamo della nostra corporeità (se siamo stati accarezzati, massaggiati, coccolati) e del grado di vicinanza che possiamo sperimentare come sicuro (se nell’esperienza personale c’è quella della fiducia, della riservatezza della confidenzialità, tenderò ad essere più facilmente intimo con l’altro, viceversa se l’esperienza è quella del tradimento della fiducia o della ridicolizzazione tenderò ad essere maggiormente introverso rendendo inaccessibili emozioni e pensieri.
Provo ugualmente delle emozioni?
Certo che si! Solo che la coloritura delle emozioni è molto variopinta e la stessa emozione può essere provata a gradi diversi da persone differenti anche in situazioni piuttosto simili. Come se avessimo dei recettori che per qualcuno si attiva al massimo e per qualcun altro un po’ meno.
Cosa possiamo fare?
Chi è più propenso ad esprimere le sue emozioni sicuramente dovrà allenarsi a leggere i dati di contesto per capire se il luogo e il momento sono quelli opportuni e se le persone che ha di fronte possono accogliere la sua espansività. Viceversa chi è più introverso dovrà vincere un po’ di resistenze e cominciare a partecipare qualche aspetto di sé, dapprima agli intimi, poi pian piano anche con gli altri tenendo sempre ben presente che con gli intimi potrà allenarsi a dire di più di quanto dirà mai ad un conoscente o ad un collega che non sia anche amico.
Esprimere la propria gioia contagia anche gli altri; esprimere le proprie paure crea condivisione e vicinanza permettendo il sostegno e l’incoraggiamento; esprimere il proprio dolore permette l’accoglienza; esprimere il proprio disgusto permette la definizione dei confini tra ciò che siano noi e ciò che è l’altro e dei limiti tra ciò che condividiamo e ciò che rifiutiamo; esprimere il proprio stupore è il grazie che diciamo all’altro per il dono che ci ha fatto.
Molto spesso tendiamo a socializzare solo alcune delle emozioni mentre le emozioni tutte sono la coloritura e non le sfumature della nostra esistenza. La loro espressione permette l'avvicinamento tra le persone. 


Chi ha imparato ad esprimerle vive certamente meglio e si relazione anche meglio, e in questo ci si può sempre migliorare. Attenzione invece a non vomitarle sull’altro, potreste pentirvene e fargli molto male!

E allora buone colorite emozioni!

19.10.13

Felici di essere single o single felici?


L’erba del vicino è sempre più verde, si dice! Ed ahimè non è solo un modo di dire. Tendenzialmente sono poche le persone felici di come sono e di ciò che hanno, che vivono bene il loro tempo presente: tre condizioni essenziali per il vivere bene e felici. Queste persone attraversano meglio di altre anche le situazioni più difficili e dolorose. I più, invece, rincorrono ciò che non hanno. Condizione che, purchè non si cronicizzi o diventi uno stato di insofferenza, è una tappa indispensabile per portare ai cambiamenti desiderati.
Essere single per alcuni è una sfortuna, per altri un disagio, per altri ancora un privilegio, per altri una fase di passaggio. Per te come è?

L’essere single è prima di tutto una condizione esistenziale indispensabile. Se non siamo prima “separati dall’altro” non possiamo stare bene “con l'altro”. Se non siamo separati ci “appoggeremo” costantemente all'altro e questo con il tempo logora fortemente i rapporti, anche quelli più belli e non solo in amore.
Il tempo in cui sei single diventa allora un tempo prezioso in cui prepararti per l’incontro (già perché via via che andremo avanti ti accorgerai che ci sono un po’ di tappe fondamentali per passare dall’essere single all’essere in coppia e alcune sono indispensabili, come quella dell’incontro che vedremo più avanti). È un tempo in cui concludere il passaggio dall’essere figlio all’essere adulto, è un tempo in cui conoscerti fin nel profondo, in cui imparare a guardare fuori di te, all’altro inteso come “altro essere umano come te ma diverso da te”.

E tu, come vivi e/o come vorresti vivere il tuo essere single di questo momento?
Sì perché una cosa te la voglio dire subito: puoi parlare solo per il momento presente. Ciò che il futuro ti riserva non ti è dato ancora di saperlo. Ciò che puoi fare oggi è semplicemente una scelta: in che modo vivere la tua situazione attuale (con tristezza e rassegnazione? Con vittimismo e recriminazioni? Con orgoglio e fierezza? O piuttosto con un atteggiamento di apertura e curiosità ma anche di attesa costruttiva?)
Attenzione, c’è una trappola: dedicarti a tanti aspetti della vita che altrimenti trascureresti va bene, anche benissimo ma potrebbe accadere che questi diventino il centro della tua vita e allora lo scopo per cui dovrebbero servire (arricchirti come persona) rischia spesso di diventare un altro (non puoi più fare a meno di loro) facendoti perdere di vista ciò che nel tuo più profondo desideri.
E te ne accorgi subito. Una persona felice di essere single non vuole rinunciare ai suoi spazi, a come ha strutturato il suo tempo, ai suoi hobbies, tutte cose molto belle. Un single felice continua ad usare i suoi spazi, struttura il suo tempo, coltiva degli hobbies ma a tempo debito ha quella liberta interiore che gli permette di posporli, fino a rinunciarci se proprio è necessario, per realizzare ciò che di più bello porta nel cuore. Egli ha compreso che non sono le cose che fa a renderlo felice ma il suo stare bene nelle cose che fa, qualunque esse siano.


In fondo è il modo come vivi la tua situazione che fa la differenza. 


Pensaci un pò su...

23.9.13

Meglio soli che male accompagnati?

Durante un viaggio di qualche tempo fa incontrai due signore che mi conoscevano sin da ragazzina, entrambe sposate ed entrambe con figli. Mi chiesero come stavo e se ero fidanzata, risposi di no e si stupirono. 
Qualche istante di silenzio e poi... la prima, per superare l'imbarazzo di non saper come proseguire aggiunse tentando un'espressione di complicità ammicchevole sul volto "Meglio così! In questo modo sei libera di fare ciò che vuoi". La seconda signora a questo punto non può più tacere e interviene "E' un esperienza che devi fare, se hai al fianco la persona giusta si condivide ogni cosa, nel bene e nel male e c'è tanta gioia".
A chi delle due daresti ragione?
Un input per farti un idea lo trovi nella "antica storia Cherochee" pubblicata sulla barra laterale dell'home page, almeno per spiegarti come mai ci possano essere posizioni tanto diverse sulla stessa situazione.

Quante volte anche tu ti sei trovato a vivere situazioni in cui nell'altro hai letto l'imbarazzo del non saper che dirti e subito dopo hai ascoltato frasi dette così, solo per riempire l'etere ma che hanno un grande ascendete sui pensieri che interiorizziamo, le idee che ci facciamo?


Ognuno ti indica il suo personale sentiero e ci vuole molta saggezza per lasciare a ciascuno la possibilità di farsi la sua personale opinione e molta determinazione per CONCEDERSI di invertire la rotta.
Se ritieni che anche per te sia necessario passare dalla posizione della prima signora a quella della seconda, VIENI E VEDI! Il programma ESEC fa per te.
"Essere single Essere in coppia" altrimenti noto come AMORE E'... ha l'obiettivo di svelare i retroscena dell'amore, di frenare le illusioni, di imparare dalle tue cicatrici, di toglierti le bende e vederci chiaro, di preparare la strada all'amore che non è ancora arrivato e di rinforzarne i bordi per quello che hai incontrato già.