Spulciando qua e là scopro che da alcuni anni l'ONU ha indetto per il 20 marzo la giornata mondiale della felicità. La cosa mi fa subito sorridere, poi mi piace molto. Il giorno prima della primavera, ultimo giorno d'inverno, riceviamo tutti un invito ufficiale: "Siate felici!"
La cosa più naturale del mondo diventa un valore da sancire e ricordare, come se avessimo perso la bussola. Come sempre faccio mi interrogo per me stessa ("So essere felice? Mi prendo a cuore la mia felicità? In che modo?"), per chi mi sta accanto ("Come contribuisco alla felicità di chi è al mio fianco e delle persone a cui voglio bene? C'è altro che potrei fare?"), per le persone che mi chiedono aiuto ("In che modo sostengo, comprendo, sollecito gli altri a raggiungere la felicità? In che modo quel pezzetto di strada fatta insieme all'altro può diventare risorsa interiore per raggiungere con le proprie forze la felicità?) e per la società intera ("Come con il mio essere goccia in un oceano faccio si che la goccia che io sono arricchisca un oceano fatto da così tante gocce da farmi passare inosservata?").
E ripenso dunque al fatto che l'essere felici non è uno status esterno, un abito che possiamo indossare quando ci va e quando no lo riponiamo nell'ultimo scaffale in alto. Ripenso alla scelta quotidiana che siamo invitati a fare, che possiamo voler fare per ESSERE FELICI ricordandoci che la felicità è contagiosa.
Ecco l'articolo che ha generato tutto questo
http://www.cittanuova.it/c/445464/Una_giornata_mondiale_per_la_felicit.html
Perché tanti giovani desiderosi di una relazione di coppia restano single? Perché si sceglie il partner sbagliato? È davvero la “chimica” il motore dell’amore? Le tue esperienze passate hanno un ruolo ancora oggi nella tua vita affettiva? Cosa accade all’amore ed agli innamorati dopo i primi tempi? È ancora possibile credere nell’amore profondo a cui il tuo cuore anela? Come conciliare il bisogno profondo di avere un partner con cui condividere la vita e il tuo bisogno di autorealizzazione?