Perché tanti giovani desiderosi di una relazione di coppia restano single? Perché si sceglie il partner sbagliato? È davvero la “chimica” il motore dell’amore? Le tue esperienze passate hanno un ruolo ancora oggi nella tua vita affettiva? Cosa accade all’amore ed agli innamorati dopo i primi tempi? È ancora possibile credere nell’amore profondo a cui il tuo cuore anela? Come conciliare il bisogno profondo di avere un partner con cui condividere la vita e il tuo bisogno di autorealizzazione?
21.10.13
19.10.13
Felici di essere single o single felici?
Essere single per alcuni è una sfortuna, per altri un disagio, per altri ancora un privilegio, per altri una fase di passaggio. Per te come è?
L’essere single è prima di tutto una condizione esistenziale indispensabile. Se non siamo prima “separati dall’altro” non possiamo stare bene “con l'altro”. Se non siamo separati ci “appoggeremo” costantemente all'altro e questo con il tempo logora fortemente i rapporti, anche quelli più belli e non solo in amore.
L’essere single è prima di tutto una condizione esistenziale indispensabile. Se non siamo prima “separati dall’altro” non possiamo stare bene “con l'altro”. Se non siamo separati ci “appoggeremo” costantemente all'altro e questo con il tempo logora fortemente i rapporti, anche quelli più belli e non solo in amore.
Il tempo in cui
sei single diventa allora un tempo prezioso in cui prepararti per l’incontro (già
perché via via che andremo avanti ti accorgerai che ci sono un po’ di tappe
fondamentali per passare dall’essere single all’essere in coppia e alcune sono
indispensabili, come quella dell’incontro che vedremo più avanti). È un tempo
in cui concludere il passaggio dall’essere figlio all’essere adulto, è un tempo
in cui conoscerti fin nel profondo, in cui imparare a guardare fuori di te, all’altro
inteso come “altro essere umano come te ma
diverso da te”.
E tu, come vivi e/o come vorresti vivere il tuo essere single di questo momento?
Sì perché una
cosa te la voglio dire subito: puoi parlare solo per il momento presente. Ciò
che il futuro ti riserva non ti è dato ancora di saperlo. Ciò che puoi fare
oggi è semplicemente una scelta: in che modo vivere la tua situazione attuale
(con tristezza e rassegnazione? Con vittimismo e recriminazioni? Con orgoglio e
fierezza? O piuttosto con un atteggiamento di apertura e curiosità ma anche di
attesa costruttiva?)
Attenzione, c’è una trappola: dedicarti a tanti aspetti della vita che
altrimenti trascureresti va bene, anche benissimo ma potrebbe accadere che
questi diventino il centro della tua vita e allora lo scopo per cui dovrebbero
servire (arricchirti come persona) rischia spesso di diventare un altro (non
puoi più fare a meno di loro) facendoti perdere di vista ciò che nel tuo più
profondo desideri.
E te ne accorgi
subito. Una persona felice di essere
single non vuole rinunciare ai suoi spazi, a come ha strutturato il suo
tempo, ai suoi hobbies, tutte cose molto belle. Un single felice continua ad usare i suoi spazi, struttura il suo
tempo, coltiva degli hobbies ma a tempo debito ha quella liberta interiore che
gli permette di posporli, fino a rinunciarci se proprio è necessario, per
realizzare ciò che di più bello porta nel cuore. Egli ha compreso che non sono
le cose che fa a renderlo felice ma il suo stare bene nelle cose che fa,
qualunque esse siano.
In fondo è il
modo come vivi la tua situazione che fa la differenza.
Pensaci un pò su...
16.10.13
Fai spazio all’amore!
Fai spazio all’amore!
Quando è che hai iniziato a riempire
tutto il tuo tempo? Quante volte ti sei ritrovato a dover rinunciare a qualcosa
perché avevi preso già impegni o perché il tuo tempo è già sempre pieno di
tutte le cose che ti piace fare? E come è che la tua vita si è riempita di
tutte queste cose belle?
Sono felicissima per te che ne
fai tante, che hai saputo trasformare i tuoi talenti ed i tuoi hobbies in
qualcosa di impegnativo ma… Quante volte per non sentirti solo, per non restare
senza fare nulla, per l’impazienza o la sfiducia di attendere o fare una
proposta dagli amici, per il timore di fare brutte figure o passi falsi hai
cercato e finalmente trovato come dar sfogo alle tue innumerevoli passioni…
già, quante volte? È così oggi quelle che chiami le tue passioni possono
rischiare di diventare le tue prigioni, quelle che ti ingabbiano nella
ripetizione di una vita sempre uguale benchè tu desideri qualcosa di diverso.
Da hobbies per riempire il tempo libero si sono trasformate in impegni per non
lasciarti tempo libero… e allora, tu che sogni ancora il principe azzurro o la
bella addormentata nel bosco e credi che senza l’intervento di fata turchina
niente potrà cambiare nella tua vita; tu, proprio tu: FAI SPAZIO, CREA TEMPO…
senza un tempo in cui l’incontro con l’altro si possa inserire nulla è
possibile. Il tempo strutturato a cosa ti serve veramente?
Amico, caro amico…ci sei ancora?
Caro amico mio, esisti ancora?
Hai un senso nella mia vita così fortemente autodeterminata? Un tempo era per
mezzo tuo che riuscivo a conquistare la ragazza conosciuta alla festa di quel
conoscente o il ragazzo che frequentava lo stesso gruppo di tuo fratello… e
oggi su quale spalla posso contare?
Certo un po’ ti ho trascurato,
certo per averti ancora amico dovrei dedicarti del tempo..ma come faccio? Ho
tante, troppe cose a cui non posso (leggasi ‘non so’) più rinunciare.
Qualcuno qualche volta mi ha
parlato di una cordata, quella che rende sicuri quando si va in
gruppo in montagna. A che cosa mi servirà mai se vivo in città?
L’importanza di un ‘incontro’
Esistono incontri fuggenti ed esistono incontri che durano il tempo di una vita. La relatività del tempo soggettivamente percepito è cosa ormai nota. La relazione è sempre un terzo elemento che si inserisce tra due persone. Tutti gli incontri sono dello stesso tipo? Se ti chiedessi di definire gli incontri che hai fatto nell’ultima settimana come li definiresti? Provaci un po’!
I luoghi dell’incontro
Ci sono luoghi in cui è più
facile conoscere una persona?
Partiamo da due presupposti
logici: 1) per conoscere una persona devi innanzitutto volerlo…e non solo con
le parole e le intenzioni, ma anche con i fatti (per intenderci devi uscire dal
tuo guscio e avventurarti in sentieri rischiosi); 2) per conoscere una persona
anche l’altra deve essere interessata a farsi conoscere (non le si può chiedere
di più al momento, ad es. non può ancora essere l’altro/a persona ad essere
interessata a conoscerti, devi prima suscitare il suo interesse)
Detto questo possiamo dire che
alcuni luoghi (feste, congressi, palestre, associazioni, eventi, ecc.) sono
certamente più favorevoli di altri. Ciò che farà la differenza è come tu
utilizzi quel luogo e le possibilità di conoscenza che esso ti offre.
La chat è un luogo di
incontro?
Certamente oggi le possibilità di conoscersi in chat o attraverso i social network sono modalità sempre più diffuse, per alcuni la chat è divenuta l’agorà universale. L’assenza di confini (territoriali e sociali) da un certo brio e la possibilità di mettere in scena le parti che crediamo migliori di noi ci da un senso di potere e di controllo sull’incontro che in presenza non avremmo. Fondamentalmente la chat è un luogo di incontro ma è un luogo anche selvaggio, le cui regole non sono chiare e condivise e pertanto può nascondere tranelli e pericoli. Da usare con moderazione (per non perdere di vista i contatti reali con le persone) e con le dovute precauzioni (fare attenzione a dare riferimenti altamente personali prima di aver maturato un certo grado di fidabilità sull’altro, in caso di incontri non farlo in luoghi isolati e/o se possibili valutare la presenza anche di altre persone, comunicare dell’incontro a qualcuno, ecc.)
I tempi dell’incontro
Esistono fasi e passaggi, rituali
e cicli, come nella crescita umana e nell’evolversi delle stagioni così anche
nei rapporti umani. Il tutto e subito è un utopia nella relazione adulta e
matura, il tutto e subito è il mero scambio di attenzioni, momenti, prestazioni.
La gradualità,che non è mai né lentezza né sacrificio, ma mera predisposizione
e attesa degli eventi in parte per come noi li vorremmo ed in parte per come
essi stessi debbono andare secondo un corso naturale della vita che non
appartiene a noi. Ma come fare a vivere questi tempi? A colmare l’ansia e il
bisogno di controllarli? Come fare a non temerli né ad essere sopraffatto da
loro?
Il solo tempo che abbiamo da
vivere è il presente, il passato è andato e non ci possiamo far nulla più, il
futuro non esiste, deve ancora arrivare. Riportare il passato o anticipare il
futuro in una relazione può solo essere deleterio…ed i modi per uccidere così
una storia sono tanti.
23.9.13
Meglio soli che male accompagnati?
Durante un viaggio di qualche tempo fa incontrai due signore che mi conoscevano sin da ragazzina, entrambe sposate ed entrambe con figli. Mi chiesero come stavo e se ero fidanzata, risposi di no e si stupirono.
Qualche istante di silenzio e poi... la prima, per superare l'imbarazzo di non saper come proseguire aggiunse tentando un'espressione di complicità ammicchevole sul volto "Meglio così! In questo modo sei libera di fare ciò che vuoi". La seconda signora a questo punto non può più tacere e interviene "E' un esperienza che devi fare, se hai al fianco la persona giusta si condivide ogni cosa, nel bene e nel male e c'è tanta gioia".
A chi delle due daresti ragione?
Un input per farti un idea lo trovi nella "antica storia Cherochee" pubblicata sulla barra laterale dell'home page, almeno per spiegarti come mai ci possano essere posizioni tanto diverse sulla stessa situazione.
Quante volte anche tu ti sei trovato a vivere situazioni in cui nell'altro hai letto l'imbarazzo del non saper che dirti e subito dopo hai ascoltato frasi dette così, solo per riempire l'etere ma che hanno un grande ascendete sui pensieri che interiorizziamo, le idee che ci facciamo?
Ognuno ti indica il suo personale sentiero e ci vuole molta saggezza per lasciare a ciascuno la possibilità di farsi la sua personale opinione e molta determinazione per CONCEDERSI di invertire la rotta.
Se ritieni che anche per te sia necessario passare dalla posizione della prima signora a quella della seconda, VIENI E VEDI! Il programma ESEC fa per te.
"Essere single Essere in coppia" altrimenti noto come AMORE E'... ha l'obiettivo di svelare i retroscena dell'amore, di frenare le illusioni, di imparare dalle tue cicatrici, di toglierti le bende e vederci chiaro, di preparare la strada all'amore che non è ancora arrivato e di rinforzarne i bordi per quello che hai incontrato già.
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Mi presento!
Ci presentiamo: io ed ESEC
Mi chiamo Antonella
Ritacco e sono una psicologa e psicoterapeuta ad orientamento
pluralistico integrato. Vivo e lavoro a Roma e nel mio percorso professionale e
di vita sono arrivata a chiedermi il perchè di tanti single adulti nella nostra
epoca. Sono molti quelli che “scelgono” (se di scelta si può parlare) questo
status, almeno per un certo periodo di tempo; moltissimi lo subiscono e lo
rifiuterebbero se solo ne avessero la possibilità.
Cosa è accaduto di così “terribile”
perché le nuove generazioni non riconoscono più i codici insiti nell’organismo
per riconoscere e vivere l’amore umano? Quali e quante sofferenze gratuite ci
infliggiamo?
A partire da queste
domande ho deciso di integrare vari saperi
e sapienze: da Z. Bauman ho appreso
il concetto di società liquida e amore liquido, proprio del nostro tempo. Da E.
Berne ho appreso la stratificazione Adulto-Genitore-Bambino attraverso la quale
ci sviluppiamo e connaturiamo il nostro modo di essere. Dalla terapia
gestaltica di F. Perls ho appreso che il nostro corpo ha la memoria di un
elefante e ricorda ogni cosa che la nostra mente dimenticherebbe e l’importanza
del qui e ora della relazione. Da C. Rogers ho appreso che in ciascuno esiste
un elevato potenziale che si può esprimere solo in un ambiente favorevole e che
in noi opera una tendenza attualizzante che spinge la persona a desiderare di
essere ciò che può essere. E molti altri autori, pensatori e filosofi del
nostro tempo e dei tempi passati sono stati messi a confronto per rispondere a
questi interrogativi.
Nel 2010 comincio così a
delineare il progetto ESEC - Esseresingle Essere in coppia - che si rivolge in particolar modo ai single over 30 ed alle coppie nascenti per sostenere una
relazionalità che favorisca l'incontro, l'ascolto, la conoscenza e la reciproca
accoglienza tra un uomo e una donna che vogliono continuare a credere
nell'Amore, scommettendo sull’incertezza, nonostante
le statistiche e a discapito delle statistiche stesse. Sempre più matrimoni
falliscono e dopo un primo divorzio troppo alte sono le percentuali di recidiva
con una seconda unione. E’ solo un caso? È motivo per non credere più nell’Amore
o è solo l’input per accogliere una delle sfide del nostro tempo?
L’obiettivo a medio
breve termine che mi prefiggo con il percorso ESEC, parte del più ampio programma La Grammatica dell’Amore, è quello di chiarire
alcuni dubbi su concetti ed aspetti importanti delle relazioni amorose (attraverso
il seminario) e permettere un cambiamento di schemi comportamentali che
ostacolano una sana relazionalità (workshop).
Personalmente credo nelle infinite potenzialità dell'essere umano di
migliorarsi e di crescere, di cadere e rialzarsi sempre più forte e nella
accurata capacità di fasciare e medicare le proprie ed altrui ferite affinchè possano
essere portate nella vita come un bagaglio leggero che ci contraddistingue,
come l'elemento distintivo che ci ha permesso di crescere e diventar ciò che
siamo.
Auguro a quanti già hanno partecipato a seminari e/o laboratori di saper
mettere in pratica i contenuti appresi e a quanti desiderano parteciparvi di
trovare lo slancio per mettersi in cammino.
Il viaggio dentro se stessi è, senza dubbio alcuno, quello più avventuroso che ci possa
essere.
Altre informazioni su di me, sulle iniziative che porto avanti e anche in
merito al mio curriculum formativo-professionale possono essere visionate
attraverso la pagina google: http://www.antonellaritacco.it/
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